Il Decreto Semplificazioni prevede l’eliminazione o la riduzione dei controlli per le imprese certificate UNI EN ISO 9001
Il Decreto semplificazioni (convertito in legge n. 35 del 2012 ed entrato in vigore il 7 aprile 2012) ha introdotto numerose disposizioni in materia di semplificazione e di sviluppo.
Tra gli obiettivi principali lo snellimento e la razionalizzazione dei controlli, assumendo i "principi della semplicità e della proporzionalità dei controlli stessi e dei relativi adempimenti burocratici come linea guida per emanare regolamenti attuativi (ad oggi non ancora disponibili) che si ispirino ad una serie di criteri di snellimento dei controlli a carico delle imprese.
Tra le misure più importanti troviamo le semplificazioni dei controlli sulle imprese certificate UNI EN ISO 9001. In particolare all'art. 14 è prevista la soppressione o riduzione dei controlli da parte delle Pubbliche Amministrazioni alle imprese in possesso della certificazione del sistema di Gestione per la Qualità (UNI EN ISO 9001), o altra appropriata certificazione emessa, a fronte di norme armonizzate, da un Organismo di Certificazione accreditato da un ente di accreditamento designato da uno Stato membro dell'Unione europea ai sensi del Regolamento 2008/765/CE, o firmatario degli Accordi internazionali di mutuo riconoscimento (IAF MLA).
Bisogna ricordare che lo stesso Decreto precisa che tale semplificazione non si applicherà ai controlli in materia fiscale, finanziaria e di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, per i quali rimangono applicabili le leggi in materia.
Questo comporta allo stato attuale alcune considerazioni:
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l'investimento delle imprese nella certificazione del proprio sistema di gestione (si pensi ad esempio alla certificazione ISO 9001 del Sistema di Gestione per la Qualità, alla certificazione ISO 14001 del Sistema di Gestione Ambientale, alla certificazione ISO 22000 del Sistema di Gestione della Sicurezza Alimentare o alla certificazione ISO 22005 per la rintracciabilità della filiera alimentare, o a più recenti come la ISO 22716 per le pratiche di buona fabbricazione nel settore cosmetico) dovrebbe essere premiato dalla Pubblica Amministrazione non solo come evidenza oggettiva di un impegno aziendale, ma anche come motivo di alleggerimento di adempimenti e controlli;
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la necessità sempre più chiara di far riferimento ad organismi di certificazione accreditati (in Italia da ACCREDIA), in quanto i certificati di conformità rilasciati da organismi non accreditati non potranno essere riconosciuti dalla Pubblica Amministrazione, e quindi saranno praticamente inutili ai fini della semplificazione.
Dal punto di vista operativo è ora necessario attendere i regolamenti attuativi della legge, che saranno emanati su proposta del Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione, del Ministro dello Sviluppo Economico e dei Ministri competenti per materia, sentite le associazioni imprenditoriali e le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative su base nazionale.
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